Il Napoli è a un passo dal traguardo. La stagione 2024-25 sta per concludersi e i partenopei si presentano all’ultima giornata da capolista, con 79 punti conquistati in 37 giornate, frutto di 23 vittorie, 10 pareggi e solo 4 sconfitte. La matematica non mente: battere il Cagliari significherebbe scudetto. Dopo un campionato vissuto sempre nelle zone alte (antepost a quote basse su https://www.robocat.eu.com/), il gruppo di Antonio Conte ha saputo mantenere costanza e nervi saldi anche nei momenti più tesi. Ora, però, arriva la prova più delicata: la gestione della pressione.
Una città in fermento, tra scaramanzie e preparativi
Le strade di Napoli si stanno lentamente tingendo d’azzurro, ma con discrezione. Come già successo nel 2023, la città vive questi giorni con un misto di scaramanzia, trepidazione e voglia di esplodere di gioia. I preparativi per la festa sono pronti, ma nessuno vuole parlare troppo presto. Nella mente di tutti c’è una sola data: venerdì 23 maggio, ore 20:45, quando al Maradona arriverà il Cagliari di Davide Nicola, squadra già salva ma imprevedibile.
Il peso della responsabilità: Conte e la gestione mentale
Antonio Conte non sarà in panchina per l’ultima partita, per via di una squalifica. Una notizia che ha generato un misto di apprensione e motivazione: il tecnico seguirà il match dalla tribuna, ma ha chiesto ai suoi ragazzi di giocare “come se fosse una finale di Champions”. Il suo lavoro mentale è stato determinante lungo tutta la stagione. Ora tocca ai senatori dello spogliatoio tenere unito il gruppo e trasmettere fiducia nei momenti caldi.
Le incognite dell’infermeria: Buongiorno e Lobotka
La vigilia del match è segnata da due nomi chiave: Buongiorno e Lobotka. Entrambi stanno lottando contro il tempo per essere della partita. I report da Castel Volturno parlano di miglioramenti, ma la loro presenza resta in dubbio. In particolare, il centrale difensivo ex Torino rappresenterebbe un ritorno cruciale, vista la solidità che ha garantito al reparto arretrato. Lobotka, dal canto suo, è il metronomo del centrocampo: con lui in campo, il Napoli cambia ritmo. L’ultima parola spetterà allo staff medico solo a ridosso del match.
Le scelte tattiche: il ritorno al 4-3-3?
Conte, nonostante l’assenza in panchina, sta riflettendo su diverse soluzioni tattiche. L’ipotesi più accreditata, secondo le indiscrezioni, è il ritorno al 4-3-3, con Neres titolare al posto di Raspadori. Il modulo permetterebbe di sfruttare meglio gli spazi lasciati da un Cagliari che potrebbe adottare un atteggiamento più prudente. Restano comunque aperti diversi ballottaggi, anche in attacco. L’idea di sorprendere con una formazione meno prevedibile potrebbe rivelarsi decisiva.
Il Cagliari non farà da comparsa
Attenzione a sottovalutare l’avversario. Il Cagliari, seppur salvo, ha mostrato nelle ultime settimane un atteggiamento combattivo. Nell’ultimo turno ha battuto il Verona e vuole chiudere la stagione con onore. Davide Nicola, esperto nella gestione di squadre in difficoltà, ha dichiarato che la sua squadra “non andrà a Napoli in gita”. I sardi hanno raccolto 36 punti, frutto di 9 vittorie, 9 pareggi e 19 sconfitte, e vogliono concludere con un risultato di prestigio. Per questo motivo, il Napoli dovrà restare concentrato dal primo all’ultimo minuto.
Le rivali inseguono, ma non dipende più da loro
Alle spalle del Napoli, la classifica parla chiaro: Inter a 78, Atalanta a 74, Juventus a 67. Solo i nerazzurri di Inzaghi possono ancora sperare, ma dovranno vincere in trasferta contro un Como in forma, sperando contemporaneamente in un passo falso azzurro. Scenario possibile, ma difficile. Questo aggiunge ulteriore carico emotivo alla gara del Maradona: i giocatori del Napoli sanno che tutto è nelle loro mani.
La consapevolezza di un gruppo cresciuto
Le parole dei protagonisti riflettono la consapevolezza raggiunta dalla squadra. Buongiorno ha dichiarato: “Manca l’ultimo tassello. Dobbiamo rimanere concentrati e non dare spazio alla negatività”. Il difensore ha anche ricordato come la gara di Parma, pareggiata tra molte difficoltà, abbia insegnato quanto sia importante affrontare ogni avversario con il giusto spirito. Il gruppo ha imparato dai momenti complicati e sembra aver trovato la giusta maturità per affrontare anche le sfide più delicate.
Una notte per la storia
Se tutto andrà come previsto, il Napoli potrebbe laurearsi Campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia, dopo i titoli del 1987, 1990 e 2023. Una vittoria che sarebbe frutto di programmazione, solidità tecnica e crescita individuale. Un successo che avrebbe anche il sapore della rinascita dopo una stagione precedente difficile e un’estate turbolenta. La città sogna, ma i giocatori sanno bene che nulla è ancora scritto.